< Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

ATTO QUINTO. 93

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu{{padleft:93|3|0]]

Ma l’amor nostro al Re chi svela? dimmi. 85


Egisto.

E ‘l chiedi tu? di te, se non Elettra,
Al Re parlar chi ardisce? In sen t’immerge
Malvagia figlia il ferro; e, più che vita,
Ti toglie anco l’onor.


Clitennestra.

Ma ver tu parli?


Egisto.

Io mento. Ecco, mia spada il ver diratti:90
Salva tu sei, s’io pero.


Clitennestra.

Egisto!... il brando...
Che fai? riponi; io te l’impongo. — Oh notte,
Orribil notte!... Ascolta... Atride in mente,
Chi sa?...


Egisto.

Chi, non lo sa, che Atride offeso,
Atride Re, nella superba mente 95
Altro non volge, che vendetta, e sangue?
Certa è la morte mia, dubbia la tua.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.