Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
122 | visione |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:144|3|0]]
Per queste piaghe, che già impresse in noi
L’onor guerriero di Teresa invitta,
612Volgi a lei gli occhi, onde cotanto puoi.
Un sol sospir, che a Dio la tua sì afflitta
Alma rammenti allor ch’ei giacque estinto,
615Nulla alle grazie avrà meta prescritta:
Vegga per te l’Austriaca Donna spinto
Di guerra ogni più fier nembo temuto
618Fuor de’ suoi Regni o dissipato, o vinto:
Per te il bellico Ren placido e muto,
Benché uso a correr sangue, al regio piede
621Dell’aurigere arene offra il tributo;
E dell’Impero fin all’alta sede
Tragga il Danubio su l’ondoso dorso
624Le barbariche insiem spoglie e le prede.
Regga ella i cuori coll’alterno morso
Di Giustizia e Pietade, e compia tardi
627Dell’età lunga e de’ trionfi il corso.
Tacque lo Spirto; e in men che l’occhio guardi
Sorse un vapor di nube in guisa, e ascose
630Dell’alpestre sentier parte a’ miei sguardi;
E allor la Diva al pio pregar rispose:
Io sarò forte a lei scudo e difesa
633Coll’armi, che mio Figlio in man mi pose,
Tal che n’andrà vinta ogni ostile offesa:
E a Marianna i senili anni già tolti,
636Raddoppiati, e felici avrà Teresa.
Stese intanto il vapor l’ale, e con folti
Nuvoli tutta ombrar la vetta parve
639Sì, che agli obbietti fra la nebbia involti
La vision s’unio, mischiossi, e sparve.