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Per queste piaghe, che già impresse in noi
  L’onor guerriero di Teresa invitta,
  612Volgi a lei gli occhi, onde cotanto puoi.
Un sol sospir, che a Dio la tua sì afflitta
  Alma rammenti allor ch’ei giacque estinto,
  615Nulla alle grazie avrà meta prescritta:
Vegga per te l’Austriaca Donna spinto
  Di guerra ogni più fier nembo temuto
  618Fuor de’ suoi Regni o dissipato, o vinto:
Per te il bellico Ren placido e muto,
  Benché uso a correr sangue, al regio piede
  621Dell’aurigere arene offra il tributo;
E dell’Impero fin all’alta sede
  Tragga il Danubio su l’ondoso dorso
  624Le barbariche insiem spoglie e le prede.
Regga ella i cuori coll’alterno morso
  Di Giustizia e Pietade, e compia tardi
  627Dell’età lunga e de’ trionfi il corso.
Tacque lo Spirto; e in men che l’occhio guardi
  Sorse un vapor di nube in guisa, e ascose
  630Dell’alpestre sentier parte a’ miei sguardi;
E allor la Diva al pio pregar rispose:
  Io sarò forte a lei scudo e difesa
  633Coll’armi, che mio Figlio in man mi pose,
Tal che n’andrà vinta ogni ostile offesa:
  E a Marianna i senili anni già tolti,
  636Raddoppiati, e felici avrà Teresa.
Stese intanto il vapor l’ale, e con folti
  Nuvoli tutta ombrar la vetta parve
  639Sì, che agli obbietti fra la nebbia involti
La vision s’unio, mischiossi, e sparve.

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