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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:149|3|0]]
Privi di sol, di guida e di soccorso,
54Stesi sul pian del legno combattuto,
Squallidi per immenso mare scorso
Piagneam col timonier, che avea perduto
57Fra le infinite acque e l'orror notturno
Lena e consiglio, e temea smorto e muto
Gli ultimi abissi, ove un crudel vulturno
60Traportator spignea la poppa errante;
Ma il tardo apparve alfin lume diurno,
Per cui s’accorse per le nubi infrante.
63Che il fiero soffio oltre i confìn d’Alcide
Tratti ne avea nell’Oceàn d’Atlante.
Allor fortuna, che per poco arride
66Agl’infelici, ravvivò il più grave
Zefiro Occidental su l’onde infide,
Che risospinse la sbattuta nave
69Presso alle piagge Lusitane, e un raggio
Di speme in noi sembrò destar soave,
Ma con tal velocissimo viaggio
72Ci sforzò il nuovo raddoppiar del vento
Nell'aurifero Tago a far passaggio,
Che il naviglio, cui d’uopo era più lento
75Corso, ne’ scoglj entro la foce ascosi
Urtò, s’aprì ingojato in un momento.
Sorte fosse, o voler del Cielo, io posi
78La man sovra il timon svelto, e lo strinsi
Neil’atto, in cui scesi fra i gorghi ondosi,
E col peso minor il leggier vinsi
81Carco del fiume sì, che in facil nuoto
Sul pinto d’erbe e fiori argin mi spinsi.
Pareanmi ancor le selve al guardo immoto
84Barcollar tutte, tal negli occhi impresso
Fu il continuo pe’ flutti orribil moto.