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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:167|3|0]]
Sì che dell’Uom le iniquamente vaghe
648Voglie giugnesser là dove d’estinta
Fede l’Anime ree vantansi paghe.
Non fu scema Pietà dunque, né vinta
651Dalla Giustizia estrema; anzi essa illesa
A combatter per noi mostrossi accinta.
Gli empj rapì, cui, se più a lungo stesa
654La vita fosse, avria l’eterno lutto
Maggior recata in maggior falli offesa;
E agl’innocenti il carcer lor distrutto,
657Gli accolse amica in que’ beati liti,
Ove ognor verde è di letizia il frutto,
E tal ne’ spirti fra le colpe arditi
660Esempio ai vivi diè d’immagin fiera,
Ch’altri non più l’altrui delitto imiti,
Sorse, mentr’io dicea, l’umida e nera
663Notte, e col manto suo di stelle nudo
Coperse il giorno di lugubre sera;
Giorno, cui par non nacque altro più crudo.