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ottava 151

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Bianco vestìa manto cosperso e carco
  84Di puro sangue, e coll’ignude piante
  Rotti premea strali, faretra ed arco:
Ma gloria gli accrescea somma al sembiante
  87Una Colomba infiammatrice in fronte
  Piovendo vampe sì diverse e tante,
Che i duo cor n’accendeva, e colle pronte
  90Scintille sparte empieagli il sen di luce;
  E il fiume ne splendea, la selva e il fonte.
L’aria del volto, e i raggi, ond’ei riluce
  93Fra gl’infocati cori avvinti insieme,
  Mel pinser pria de’ fausti amor qual duce;
Ma la Colomba accesa, e il piè, che preme
  96Le frecce infrante, e d’ogni possa vote,
  Sparser in me di mille dubbj il seme.
Nè in affisarmi alle due forme ignote
  99Lume acquistò il pensier; chè a me palesi
  Sol ne fùr gli atti esterni, e non le note;
Nè, poiché presso all’orme lor mi resi,
  102M’apposi al ver, ch’ambo allor gìan a paro
  Taciti, e in cupo meditar sospesi.
Quando uscì fuor del bosco, ove men chiaro
  105Rifulge il sol spinto dall’ombra indreto,
  Stuol di Donne in vezzosa immagin raro,
Dall’insegne di cui varie, e dal lieto
  108Carme facil a me l’Uom si scoperse,
  Che il selvoso allumava orror secreto:
Pria Caritade agli occhi miei s’offerse
  111D’inestinguibil fiamme ornata il seno,
  Che colle braccia sue d’ambrosia asperse
Cingea la Fè stretta ad alterno freno,
  114Che addita, d’un canestro alzando il velo,
  Due tortorelle in amor fide appieno.

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