< Pagina:Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
152 visione

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:174|3|0]]

Seguìala armata di materno zelo
  117La vigil Donna, che la rozza prole
  Addestra, e all’aspro invia sentier del Cielo,
E dà mano a Colei, che temprar suole
  120I moti estremi dell’umane voglie,
  Onde or s’allegra il cor troppo, or si duole.
Esse, cui l’alto ufficio lor non toglie
  123L’armonich’arti nell’Empiro apprese,
  Che i suoni in sè dell’ampie sfere accoglie,
Sciolser il canto; e ad ascoltarlo intese
  126II susurro obbliar l’aure e le frondi,
  E al mar tacitamente il Po discese.
Pronubo santo Amor, tu che diffondi
  129Ovunque volgi il piè letizia e pace,
  E scambievol nell’Alme ardor infondi,
Mira noi Grazie, cui seguir te piace
  132Nostro onor, poiché a noi vincer fu dato
  Le false Grazie dell’Amor fallace:
Tu non sorgesti già dal tenebrato
  135Caos informe, onde il Cantore Ascreo
  Finse fra l’Ombre Amor squallide nato,
Che da sì fosca origin poi si feo
  138Condottier d’impudiche Anime degno,
  E di ree voglie genitor più reo;
Ma tu nascesti di pietade in pegno
  141Dalla piaga dolcissima del divo
  Fianco trafitto sul felice Legno;
E del tuo nascer d’ogni terrea privo
  144Vii forma porti nell’ammanto impresse
  Le sacre stille di quel Sangue vivo,
Per cui te il sommo Amor beato elesse
  147Sua grata sede, e a te le intemerate
  Vampe di caritade aurea concesse:

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.