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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:176|3|0]]
Tacquer le Grazie, e rinverdì più amena
183La selva ombrosa, e dal festevol canto
Raddoppiàro gli augei la docil vena;
Più acceso la Colomba il foco santo
186Sparse ad Amore in petto, e le sanguigne
Gocce brillar di rai parver sul manto.
La vaga Donna allor, cui pria benigne
189Negò l’orecchie Amor, placida in guisa
Di chi sul volto suo speme dipigne,
Ricominciò: Poiché non mai divisa
192Dal tuo seno è pietà, che ognor t’inspira
La celeste su te Colomba assisa,
E per te l’aere tutto intorno spira
195Gaudio, tu, Amor, nella mia voce ascolta
Un misero, che indarno arde e sospira.
Noto è a te come amaramente sciolta
198Fossi dal marital nodo, in cui giacqui
Fra le tenere tue delizie avvolta;
Pur giova il rammentar, ch’io per te piacqui
201Al Borbonio Garzon, benché si lunge
Dal suo fosse il gentil nido, ove nacqui.
Oh quanto al genial desio s’aggiunge
204Divino impeto allor che la tua mano
Piena di Dio l’Anime in Dio congiunge!
Ellera mai, né vite in fertil piano
207L’olmo abbracciò si fortemente e l’orno
Coi rami al tronco non attorti invano,
Come il mio strinse il core amato intorno,
210E come lena al sacro vincol nova
Crebbe ogni sol nel condur nuovo il giorno;
E ben di tua virtude esempio e prova
213Fu il mio raro quaggiù stato felice,
Che in me l’idea di quel che amai rinnova.