< Pagina:Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
154 visione

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:176|3|0]]

Tacquer le Grazie, e rinverdì più amena
  183La selva ombrosa, e dal festevol canto
  Raddoppiàro gli augei la docil vena;
Più acceso la Colomba il foco santo
  186Sparse ad Amore in petto, e le sanguigne
  Gocce brillar di rai parver sul manto.
La vaga Donna allor, cui pria benigne
  189Negò l’orecchie Amor, placida in guisa
  Di chi sul volto suo speme dipigne,
Ricominciò: Poiché non mai divisa
  192Dal tuo seno è pietà, che ognor t’inspira
  La celeste su te Colomba assisa,
E per te l’aere tutto intorno spira
  195Gaudio, tu, Amor, nella mia voce ascolta
  Un misero, che indarno arde e sospira.
Noto è a te come amaramente sciolta
  198Fossi dal marital nodo, in cui giacqui
  Fra le tenere tue delizie avvolta;
Pur giova il rammentar, ch’io per te piacqui
  201Al Borbonio Garzon, benché si lunge
  Dal suo fosse il gentil nido, ove nacqui.
Oh quanto al genial desio s’aggiunge
  204Divino impeto allor che la tua mano
  Piena di Dio l’Anime in Dio congiunge!
Ellera mai, né vite in fertil piano
  207L’olmo abbracciò si fortemente e l’orno
  Coi rami al tronco non attorti invano,
Come il mio strinse il core amato intorno,
  210E come lena al sacro vincol nova
  Crebbe ogni sol nel condur nuovo il giorno;
E ben di tua virtude esempio e prova
  213Fu il mio raro quaggiù stato felice,
  Che in me l’idea di quel che amai rinnova.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.