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DISCORSO D E L L' AUTORE. T Filosofi del nostro secolo , che dannosi il vanto dì Riformatori dell' uman pensare non solamente nelle cose alla Religione appartenenti , ma altresì in quelle che risguardano la Letteratura , decidono con franchezza sopra qualsivoglia soggetto , e vogliono , che le lor de- cisioni abbiansi in conto di Oracoh , a cui nulla non si possa replicare in contrario. Leggendo io il Tomo terzo di Monsieur Voltaire del suo libro intitolato II Secolo dì Luigi XIV , nel fare il catalogo degli Scrit- tori più celebri di quel secolo , venendo a parlare di Antonio Godeau , autore del Poema , che ha per titolo / Fasti della Chiesa, dice, che la Storia Ecclesiastica di questo Scrittore è stata stimata assai più che non il «Jetto Poema; aggiungendo, che il Godeau si è ingan- nato a partito, persuadendosi di uguagliare co' suoi Fasti quelli di Ovidio, lo che non ho letto il Godeau , nulla posso dire sopra quanto asserisce di lui il Voltaire. Ma non posso già passar sopra ad una massima, ch'egli stabilisce come certa in conseguenza della mentovata asserzione. Ecco il suo decisivo sentimento tradotto fe- delmente dall' Originale Francese : « Egli è un grande « errore ( dice il Voltaire ) il pensare , che gli argo- c« menti Cristiani possano convenire alla Poesia così 66 come quelli del Paganesimo , la Mitologia de' quali , 64 quanto dilettevole , altrettanto falsa , animava tutta 66 la Natura «s. Sicché, a detta di questo Filosofo mo- derno , tutto il pregio e la forza della Poesia consiste nel dilettare e ingannare, sostenendosi tutta di finzioni e di falsità messe in un leggiadro aspetto di ritmi ar- moniosi , e di belle frasi e parole , e quindi la Poesia è nemica dichiarata del vero; e buon Poeta no.i sarà mai , secondo Voltaire , chi si prefigga d' illustrare coi versi la Verità, e di far risonare le cetre poetiche dei
venerandi Articoli, e Misterj della Cristiana Ileli§;ioae.