< Pagina:Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

189

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:211|3|0]]

VISIONE X.




TRIONFO


DELLA


PROVVIDENZA DIVINA


SOPRA


L’ANGELO DELLA MORTE.




Io caldo il cor d’agitatrice fiamma,
  Che non d’Ascreo furor, ma da Celeste
  3Lume piove, e di sè m’empie e m’infiamma,
Alle rimote età, che bujo veste
  Di sacri abissi orror, spiego le arcane
  6Rime, che da quel lume in me fùr deste.
Spinsi, qual Uom mosso da voglie strane
  Di cammin novo, su i Parmensi liti
  9Le piante dalla via retta lontane,
E campi attraversando, e rinverditi
  Solchi, ove in frondi par che sviluppato
  12Il seme a biondeggiar le spiche inviti,
Dopo un bosco da querce annose ombrato
  Giunsi in aperto piano, in cui senz’arte
  15Stendeasi ricco di germoglj un prato.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.