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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:223|3|0]]
Poi tutta insiem la turba al Cielo infida
Sparve dentro a caligin improvvisa,
381E la caligin suonò d’urli e strida.
Ed ecco un carro aspro di gemme, e in guisa
Di gloriosa pompa e trionfale,
384E sovra il carro eterna Donna assisa.
Cinta è da manto inargentato, quale
Di colma luna avvien, che il disco allumi;
387In cui tinti da man d’arte immortale
Splendon uomini e belve, e in varj lumi
La notte, il giorno e la nascente aurora,
390E quanta terra abbraccian mari e fiumi.
Grave pensoso ha il viso, e ad ora ad ora
Rifolgora seren; ch’alto sospesa
393Fiamma triangolare il crin le indora.
Un occhio a par di viva stella accesa
Le irraggia il sen: l’eburnee dita strette
396Della sinistra arcata in parte e stesa
Tien su libro fatal chiuso da sette
Infrangibil sigilli, in cui l’impresso
399Divino Agnel l’immagin sua riflette.
Piega ella il destilo braccio e su convesso
Scudo l’appoggia: tra fulminee strisce
402Chi è forte a par di Dio? leggesi in esso.
La mano un vaso in rovesciar largisce
Rorido umor, che per le fibre gira
405D’ogni terreno germe, e lo nudrisce.
Niuna o queta belva, o indocil tira
L’augusto carro vincitor dei venti,
408Chè spirito motor le rote aggira.
Cento e più legion di Spirti intenti
Della provvida Donna al cenno, e pronti
411Mostra ampia fean d’innumerabil genti: