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VISIONE XI.




DELLA VANITÀ

DELLA

BELLEZZA TERRENA

PER LA MORTE

D'AMENNIRA.




L’alma, in cui d’ogni corpo immagin nasce
  Pe’ sensi, e col desìo cresce, e diventa
  3Esca di lei, che di pensier si pasce,
Le amate in sè volgea di beltà spenta
  Rare sembianze, onde ragion fu vinta
  6Troppo a cader pronta, e a risorger lenta,
E tal forma affinando al cupo avvinta
  Suo meditar coll’infiammato ingeno:
  9Oimè! Amennira, disse, è dunque estinta!
Tant’ebbe il Ciel gli umani voti a sdegno,
  Che d’eterna coprì nebbia quel volto,
  12Su cui partìan Grazia e Onestade il regno?
Ah! se il bennato Spirto in vaga avvolto
  Spoglia, e concesso in dono ai bassi chiostri,
  15Iimanzi tempo esser dovea ritolto,

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