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VISIONE XII.




LA CRISTIANA APOTEOSI

DI

FRANCESCO I

IMPERATORE DE' ROMANI

SEMPRE AUGUSTO.




Vago di penetrar perchè Natura
  Non mai d’Arno gli umori appien consumi,
  3E incerto ancor, se del mar l’onda impura
Per sotterranee ghiaje e schiusi dumi
  Feltrata salga alle montagne, e scenda
  6Partita in rivi, ed in perpetui fiumi,
Io l’erta ascesi d’una roccia orrenda,
  Che in mezzo all’Appennine Alpi nevose
  9Le vie Tosche e l’Emilie avvien che fenda;
Ch’ivi scontrando ognor le rigogliose
  Acque scorrenti dall’origin prima
  12Disvelarne credei le fonti ascose.
Stendeasi larga quell’alpestre cima
  In scabri sì, ma rinverditi prati,
  15Benché ad aspro soggetti indocil clima:

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