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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:47|3|0]]
A lato della Croce una che chiude
Candida nube nel secreto seno
114La terribil di Dio gloria e virtude
Stendeasi a lungo fino al ciel sereno,
E il suo bianco fendea vortice spesso
117Or coll’iride pinta, or col baleno:
Stavansi al cerchio della nube appresso
Gli Angeli della pace, a cui ne’ lenti
120Sguardi il suo raggio avea Pietate impresso;
Ed essi a rammentar quell’opre intenti,
Per cui s’arrese un dì grazia al delitto,
123Alternavan fra loro i casti accenti.
Questi dicea: L’empio Manasse afflitto
Fu ne’ ceppi Caldei, dov’egli giacque
126Pel giusto ai falli suoi fine prescritto;
E pur, gran Dio, tanto il suo duol ti piacque,
Che il regno a racquistar tu lo serbasti;
129E mostrò i ceppi, e sospirando tacque.
Soggiunse un altro: Tu Sanson mirasti
Sotto il fier Filisteo, che il cor gli franse,
132Gemer coi lumi insanguinati e guasti;
E il suo pentir l’arco tuo teso infranse
Sì che rendesti a lui le chiome ultrici;
135E in rammentarne il pianto ei dolce pianse.
Quegli narrò le lagrime felici
Di Ninive, e 1’eterna ira che langue,
138E le pendenti affrena ore infelici
Contro al Re Assiro pe’ flagelli esangue
Fra la cenere, il lutto, e lo squallore;
141E i flagelli scoprì, sparsi di sangue.
Un fra l’opre cantò l’opra maggiore
Di Pietade e d’Amor, che il Paradiso
144Empiè di bella invidia, e di stupore: