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VISIONE III.




PER LA MORTE

DEL CARDINALE

CORNELIO BENTIVOGLIO




L’aurora, umida il crin di vapor molli
  Rannodato col vel rancio e vermiglio,
  3Fea biancheggiar d’incerta luce i colli,
Quand’io, cui cieco ardir porse consiglio
  Di toccar l’erta del festevol monte
  6Sacro dei malnati ozj al peggior figlio,
Le piante mossi a un sentier dubbio pronte,
  Che partendo pel mezzo una palude
  9Era ivi all’acque pigre argin e ponte.
Parvermi quelle non affatto ignude
  Lacune di beltà, perchè Natura
  12In ciascun’opra sua beltà rinchiude;
Ch’or al mio sguardo offriasi algosa, impura
  Gora, ove il nido intreccia, e il pascol àve
  15Lo smergo amico della valle oscura,
E or ampio gorgo, in cui, qual vota nave,
  L’Isole su la cheta acqua nuotanti
  18Moveansi al soffio d’ogni vento grave:

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