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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:67|3|0]]
Dal cui lurido labbro un lungo usciva
Disperato fra i gemiti sospiro
351Sciolto in lampi e in vapor, qual nube estiva.
Ma intollerabil pili d’altro martìro
Apparìa d’essi entro al squarciato petto
354Un serpe al cor attorcigliato in giro,
Cui se aggiungeasi impresso il santo eletto
Nella fronte di lor segno di Cristo,
357Sovra ogni pena era il dolor perfetto.
Frenea nel mar cocente il popol tristo,
E da natura spinto ergeva un volo
360Del Ciel, per cui già nacque, al dolce acquisto;
Ma il rispingea l’ira divina, e solo
Era a lui dato obbliquamente i cupi
363Rader abissi, e accrescer duolo a duolo,
Ch’altri percossi all’avvampate rupi,
Altri sbattuti orrendamente insieme
366Ululavan nell’urto a par dei lupi,
E ricadean nel golfo; e poi l’estreme
Forze unìan ad alzarse, e fean eterno
369Vortice, ch’arde e vola e piomba e geme.
Fra le molte malnate Ombre d’Averno
Misere più di quel, che il rozzo esprima
372Mio stil non pari al mio terrore interno,
Vidi una Donna a un igneo scoglio in cima,
Che stridea lacerata in modo atroce
375D’alto dolor da più pungente lima,
E con dirotto pianto, e orribil voce
Tentava il serpe sviluppar dal seno,
378E dalla fronte un’infocata croce;
Ma stretta, e vinta da infrangibil freno
Sdegnosa si torcea, come compressa
381Vipera, cui rigonfia ira il veleno.