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VISIONE IV.




SOPRA IL VERO

E

IL FALSO ONORE



Presso all’occaso dell’eterea luce
  Peregrinando io già ne’ lieti colli,
  3Fra cui l’Italo Ren l’acque conduce.
Su gli erti poggi pel diurno molli
  Nembo in opache nubi, e in piogge oscuro,
  6E su i campi di largo umor satolli
Giunsi al torrente, che scorrea men puro
  Con onde tinte di montano limo,
  9E il varco ingannator scoprìa securo;
Tal ch’io troppo affidando al guardo primo
  Il cor voglioso dell’opposta riva
  12Il gorgo superai torbido ed imo
Su mobil ponte, e nella sabbia viva
  Scesi, credendo fra il sassoso letto
  15Facil la strada, e di periglio priva.
Parvemi vago sì quel novo obbietto,
  Ch’io m’arrestai per riguardar dei vari
  18Monti dattorno al fiume il vario aspetto;

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