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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:80|3|0]]
Seguii col piè le inimitabil prove
Di sì robusto condottier, chè vano
87Era a lena minor volgerlo altrove.
Giunti là ’ve con violento e strano
Impeto gorgogliava il maggior carco
90Dei vortici cadenti al basso piano,
Il toro prìa tentò coll’ugna il varco,
Poi lento profondessi; e mentre ei scese,
93Io della corda sì corto féi l’arco,
Che al collo irsuto il braccio mio si stese,
E col nuoto, che al bue prestò natura,
96Lieve il mio corpo notator si rese.
Traendomi pei gonfj oltre misura
Flutti, in parte ei ne ruppe il corso, e in parte
99Cesse alla forza nell’urtar più dura;
E galleggiando obbliquo infra le sparte
Nella riviera erbe, virgulti e spume.
102Tardi afferrò con malagevol’arte
Le ripe, ove il guidò sorte, o costume.
Ivi lo sciolsi; ed ei per le frondose
105Sponde natìe si dileguò del fiume.
Pien d’affannato tremito le ondose
Voragini io guatava ed il periglio,
108In cui la sconsighata alma si pose,
E con aperte labbra e arcato ciglio
Da stupido terror pendea confuso
111Qual via scegliessi nell’ignoto esiglio:
Quando un sentier fra due pari argin chiuso
Al destro lato io vidi, in cui mi parve
114Lume da lungi serpeggiar diffuso;
E in esso forma d’Uom dubbia m’apparve,
Ch’esser credei per 1’adombrata luna
117Dai tronchi error d’immaginate larve.