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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:89|3|0]]
Ma da’ contrarj a lor Duci condutto
Stuol ne’ superbi suoi vanti feroce
384Dalle tenebre nato a corre il frutto.
Grande movea conflitto; e per la voce
Fiera, e per opre al minacciar eguali
387Tal nascea strage d’ambo i lati atroce,
Che coperte apparian d’archi e di strali,
D’aste e di busti in largo sangue estinti
390Le ripe all’orgoglioso ardir fatali;
Finche securo il vincitor fra i vinti
Gli smorti s’imprimea vestigj in seno
393Dalla corona ombrifera dipinti.
Allor piegavan tutte in un baleno
Le genti e vincitrici e debellate
396L’umil malgrado lor fronte al suo freno;
E piramidi e statue in bronzo aurate
Ergeangli; e benché avesse il cor selvaggio,
399Eroe d’armi era inscritto, e di pietate.
Alcun fra quei vid’io ne’ modi saggio,
Che volontaria quasi, e a lui rivolta
402Accogliea l’ombra, e ne adorava il raggio,
Che tal le diè forma dal bujo involta;
Nè fasto reo, ma dignitate e merto
405Discorde il fea da cpiella turba stolta.
Altri intenti a mostrar l’ingegno esperto
Nella ragion del trono, ed altri dietro
408Alle scarse orme del saper incerto;
Altri alle colte prose, ed altri al metro
robusto, o alla gentil più dolce vena
411Delle vote ghirlande ambian lo spetro;
E frodi all’altrui danno, e nell’arena
Erbigera tessean lacci inumani
414Ove lor venia men valore e lena: