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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu{{padleft:98|3|0]]
Ch’egli è voler di Chi può quel che vuole,
Che quanto il Servo suo d’orgoglio schivi
681Ebbe i desir, tant’alto ascenda e vole.
Poi questa in cielo udii voce: Fra i Divi
Tu, Eternitade, che in te giri e nasci,
684Nel volume immortal Lionardo scrivi,
E della beatrice ambrosia il pasci,
Che non avvien giammai di chi la sugge,
687Ch’avida e paga insiem l’Alma non lasci.
Allor, qual fumo, che attraverso fugge
Sospinto dal soffiar d’austro, o di coro,
690E nell’aereo vortice si strugge,
Sparver dal monte le corone d’oro;
E quelle immagin tutte ancor perdei;
693E l’Angel dopo lo svanir di loro
Ultimo si nascose agli occhi miei.