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del Manini; ma con tal circospezione siam proceduti, che portiamo fiducia d'aver scansati i parecchi errori che nell'una e nell'altra sgraziatamente trascorsero. Che se ad alcuni paresse, aver noi talvolta seguito un sistema ortografico lontano da quello che oggidì comunemente si usa (per esempio: gli in vece di li, quegli in vece di quelli, ecc. ecc. ), avvisiamo che tale essendo, dietro le vestigie degli Antichi, l'abituale maniera di scrivere dell'Autore, non abbiamo creduto che a noi s'appartenesse l'introdurre in questa parte verun cambiamento; essendo sconcia cosa che uno stampatore s'arrogli d'alterare in qual modo si sia le altrui scritture. Forse altri sarà d'altro avviso; ma noi ci siamo fatto un severo precetto di queste parole del Petrarca: Improbe facit qui in alieno libro ingeniosus est (*).
Da ultimo, secondo il nostro costume, ne piacque di fregiare la presente edizione coll'effigie dell'Autore (ricavata da quella incisa dal Morghen), e d'aggiugnervi le notizie intorno la vita di esso, compilate da una delle colte persone che ne assistono co' loro consigli.
(*) Senil. lib. 2, ep.I.