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fatto, quanto era in me, di sciogliere i suoi dubbi, per tenere in piedi un'arte, a cui niente farà dinanzi a' pensatori l'approvazione e l'autorità di tanti secoli, se finacheggiata non si trova e difesa dalla ragione. Ora, per render conto a me medesimo di una così importante quistione, ho brevemente disteso la somma degli argomenti che soglionsi da lui proporre, e quasi lanciare contro all'architettura; e insieme le soluzioni che vi ho credute le più convenienti. Del valore così degli uni come delle altre ne sia il giudizio in Lei, signor Conte, che non meno possiede l'architettura per teorica, che per pratica: e in ogni evento faccia Ella di difenderla, e la tenga in piedi con più salde e vittoriose ragioni. Questa arte nobilissima che da' suoi professori è pur troppo al dì d'oggi mal concia, fa le principali delizie de' più gran personaggi, e pare in certo modo che da esso loro aspetti protezione e difesa. In Germania un principe grandissimo va decorando quella città, che è la scuola di Marte, con quelle fabbriche che sono il più bello ornamento di Roma e di Vicenza; e non isdegna di trattare egli medesimo la riga e il compasso con quella mano che sa trattare così animosamente la penna e la spada. Che se dopo un così illustre esempio è lecito parlar d'altri, nel conte di Burlington ha veduto a' giorni nostri la Inghilterra rivivere un altro Inigo Jones; e il conte di Tessin in Isvezia non degenera punto dal gusto del padre suo, il quale innalzò la più sontuosa fabbrica, di cui per comune giudizio si possa dar vanto il Settentrione. in Verona i

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