< Pagina:Amalfi.pdf
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Amalfi.pdf{{padleft:5|3|0]]

  Dolce il ricordo nel mio cor discende
Del bel paese ch’oltra il mar si stende;
Dove si scontran le montagne e l’onde,
Dove in mezzo al calor che si diffonde,
5Siede tra’ gelsi Amalfi, e i bianchi piedi
Nella calma del mar bagnar la vedi.

  In mezzo alla città dalle fontane,
Là nelle balze ripide montane,
Per stretta gola, slanciasi e discorre
10In giù il Canneto e a precipizio corre
De’ molini a girar le grandi ruote,
E i martelli del fabbro innalza e scote.
Di scaloni è una serie e non è via
Che al profondo burron guida ed invia,
15Ove fra roccia e roccia assai vicina
Saltellando il torrente oltre cammina.

  Di su da grado a grado affaticate
Portano i pesi lor le villanelle.
Del suol figliuole dal sole abbronzate,
20Alte figure maestose e snelle,
Qual fato inesorabil le destina
A faticosa vita e al suol le inchina?

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.