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  Come un gruppo di nubi, ormai svaniro,
Come di tromba passaggiero suono.
Furo un passato luminoso e miro
50Il commercio, la folla ed il frastuono!
Profondamente sotto il mare ascosi
Gli antichi sbarcatoi han lor riposi.

  Fur dalle soverchianti onde ingoiati.
Son le strade deserte ed i mercati;
55Rovinar tetti e torri e forti mura.
A ogni sguardo mortal sua vista fura
La sepolta città che in sonno piomba.
Han le cittadi ancor la loro tomba!

  Terra è d’incanto! Intorno la marina,
60Colla sua falce di candide arene,
Là di Salerno la piaggia azzurrina
Tronca da lungi e agli occhi ascosa tiene,
E ancor più lungi, anzi lontan lontano,
Pesto ne appar sull’indistinto piano.

  65Colle rovine sue si mostra fuore;
E le sue belle rose, tutte in fiore,
Sembrano ravvivar l’aura letale
Di quella terra deserta e fatale.

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