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Ascoli, Saggi ladini, I. gello. 06. gii nga e gùngcu, jungere;- dizu’n. 100-9. giù avuto — 107. Porremo qui crosciarli, comunque paja ormai ridotto ad appartenere piuttosto al n. 140 2. 114. ecc. pianta, piànga, i m p 1 i n ì, ecc.; dòblu;- blasfèma, sablón allato a sàbia (cfr. nébia)- do’ sa chioccia, clavilj, ciaf (tra i vecchi; i giovani: òaf e analogamente sentivasi fra i vecchi: clama, laddove oggi dicono camd);- glas*. — 119. Allato a vece, che è lombardo, il fem. ladino velja; e ho pure il masc. velj, che forse è preferito nella funzione plurale cfr. n. 50-6. Alle condizioni lombarde siamo pure in giiga ago da cucire. 129. fuin favón fugón 8. 187. Seconde persone singolari ind. preé.: ti fes; ti ’ tv, gas (hai); ti tu vas (ti tti vas, ti iti parlas), mdngas, légas, véndas, séntas; imperat. [sic]: sias, gabbias; fut.: saras, ecc. 141. mussa mostrare (solo delle vergogne; così anche in Valtellina ecc.); noss ecc. v. num. 50-6 (a Tirano: nòsa nostra, vòsa vostra, Mt.). 144. Per h da n, ma solo all’uscita, v. il num. 59. 156. féma 6. 160-65. Io non son riuscito a sentire la palatina nella formola CA [car caro, calza; cargd mastigd spiga; ecc.); ma non ne è tuttavolta affatto priva pur questa valle 7. 169-70. ursél n. 93, bras;- faca e fàzia- pldzas plas, piaci piace. 172. La fase dell’si mantiene con assai notevole costanza: fdit, trdit, Idit; téit, spetta; stre’it (e strini) stretta; diit; nóit. L’esito dell’alterazione palatina è in drVg dritto, destro, f. driéa; Wg il letto. Ma con la mera assimilazione (com’è nel riflesso lombardo): ott. 180-82. Cfr. 160-5. plaga; ligà. 188-9. Cfr. 96. gertcelj num. 50-6; fuzi inf., fùzù’ partic. 8. 208. la trienza la tridente, 1 105. Mt. magioèul, bicchiere di latta, cfr. p. 181, n. 2. 1 E analogamente: biascia, pecora, Mt.; cfr. l’eng. (p. 172 in f) ecc.

  • Mt.: plegà, plombà, plunnn, blòt nudo, flél (v. § 2, b, ji, 5), fiocca,

fior, flom, fladà; cablo cappio, cablà fare un cappio, sciofla zufolare; cZusùri; sardo sarclà, vélclo coperchio (cfr. p. 219) velclà, viscla viscld verga vergheggiare (cfr. grig. visclar ecc. ap. Car., visca in V. di Fiemme ecc., e Mt. 8. Wiscia* ecc.); scelclo cerchio (voc. p. 337*); sciengla cinghia, sanglSt.

  • Mt. l’ha per voce di singolare (vegl). E ha pure orèglia oreglià.

5 Aggiungiamo, senza sceverare le provenienze dei *t>: paèl (=pavèl borm.) lucignolo Mt., v. p. 177 n.; giòan e volea, nella Parab. — 132. Mt. borea, stradella angusta, per lo più tra case (vaiteli.: trivio), cfr. soprasilv. n. 226. 6 155. còmbol cumulo Mt. — 158. Non mi par probabile che qui spetti zamìn, frutto del sambuco ecc. % 7 A chxemp che avemmo nella varietà di Brusio, sembrerebbe aggiungersi, dal voc. del Monti, sgiavàza bacchetta ramosa da percuotere, sgiavazà sferzare con frasca ecc., ma non è esemplare di sicura ragione etimologica. Più sicuro parrebbe, dalla stessa fonte: pai pagare, ma sta ancora, per più di un riguardo, troppo isolato.

  • 192. stàin, duro ecc. Mt.
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