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§ 2. Ladino e Lombardo. A. 6. Valle di Livigno (Lombardia). 285

ch’è però esempio comune a più dialetti lombardi 1. 209. biglièr molto avv., cfr. in ispecie il sottosilvano. 285. pagoira *pavor-ia, Entriamo in Lombardia, ma passiamo al versante settentrionale delle Alpi. Il Monti afferma (voc. xxn) che c i Bormiesi poco ’intendono del parlare dei paesani di Livigno, quando questi ’favellano da soli, valendosi di voci del dialetto della lingua ’romanza (ladina)’. Ora di questa specie di parlata familiare, o quasi gergale, a cui il Monti allude, noi non abbiamo saggio alcuno, ma solo qualche scarso o malcerto vestigio; poiché la versione livignasca che della Parabola ci porge il Monti medesimo, poco si discosta, nei suo complesso, dalle varietà Jormine* di Semógo (Valle di Dentro) o di Val Furva, delie quali più innanzi si ritocca, e deve quindi rappresentare la favella di cui usano i Livignaschi nei loro commerci con le valli di Bormio. Ma le varietà di queste valli, con le quali il livignasco della Parabola si vien quasi a confondere, offrono alla lor volta convenienze intime ed estese con la favella ladina; convenienze che devono avere, almeno in ordine al tempo, una ragion diversa da quella comunione di elementi ladini onde avrebbe alimento il parlar familiare dei Livignaschi K Esse ci porteranno alla seconda sezione di questo paragrafo; e per la presente più non ci restano se non quei pochi ladinismi a cui di sopra alludemmo, come ai soli indizj che del parlar domestico di Valle Livigno ci sia dato vedere. Avremmo principalmente la palatina del n. 164 4 Mt.: tia legna di pino da far fiaccole; regà *sra[d]igà, cfr. p. Ili e 196.

  • 229. snegà Mt., cfr. n. 134 grig. e ’Livigno’. — 280. ploeugl sploeuglid

Mx M cfr. p. 110.

  • Altri scrive bormiese; ma bormino mi è dato per varietà indigena. Due

altre lezioni ci stanno dinanzi della versione livignasca della parabola (Biondelli 41, Finazzi, Un villaggio italiano transalpino, Milano 1863, p. 12-14); e non divergono daUe accennate varietà. Dormine più di quello che faccia la lezione del Monti. 0 £ 4 Ci sarebbe memoria di molte donne dell’Engadina menate in mogli da uomini livignaschi, dopo una pestilenzia che aveva desolato la valle (Picei); e del resto le comunicazioni con V Engadina sono naturalmente men difficili a questi valligiani che non sien quelle con Bormio (cfr. Finazzi 3). paura 9.

6. VaUè di Liviano.

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