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Ascoli, Saggi ladini, I. o ad altre forme che escono od uscivano per i dove surge un particolare quesito, che deve essere svolto altrove (III, 1), ma qui pure va accennato, ed è questo: se vi si tratti semplicemente dell’attrazione dell’i finale (quant-i, quainti quaint quaent), o se l’effetto dell’i non si appalesi piuttosto per ciò, che per esso l’alterazione (quaent = quant) si raffermi e perduri, laddove si sperda quando l’uscita sia diversa 2. Ora venendo a ciò che a me fu dato di vedere pei due filoni cisalpini che ho di sopra accennato, se noi prendiam le mosse dal bormiese, dove sono ben perspicui, scarse traccie ne sapremo più mostrare lungo il braccio dell’Adda che mette nel lago di Como. Un esemplare, ma non dei più validi, per la formola ANT, ed un altro per la formola AMP, che si può insieme qui raccogliere, denènt e chèmp, occorrono nella Parabola di Grosio 3, nella quale restan però con Va: quanc, tanè, quanti ecc., come rimane tat (tanto) ecc., che il Monti attribuisce genericamente alla Valtellina. Pure ^incontriamo, presso il medesimo autore, i valtellinesi fènc e fenda fanciullo, -ulla 4, a cui si aggiungono, nello stesso vocabolario comasco: ènea anche, c voce contadinesca’, e più preziosi, col medesimo epiteto: mèn mano, pén pane, aggiunto per l’ultima voce che sia ’usata in alcuni luoghi montani dai vecchi’. Ma prima di arrivare alla longitudine del lago comasco, abbiamo la sezione inferiore della Val Bregaglia, nella quale già vedemmo esser costante il fenomeno di cui ora misuriamo T estensione. E costante ci è occorso pure al lago di Lugano, plichi quella dell’altro; cfr. p. e., qui poco appresso: ’Busto Arsizio’, che altera ANT AN e non AR ecc.; dove all’incontro in «Sovra-Porta* (pag. 274 segg.) vedevamo rimanere intetti ANT % AN e alterarsi AR ecc. Ma più direttamente la distinzione si afferma nell’Emilia, dove le analoghe correnti alterative s’incontrano in uno stesso dialetto e non si confondono (tipi romagn. parli parlare parlato, quért; piànta, man, fam ortogr. del Morri, cfr. Mussaf. rendic. lxvii 654-5). 1 Un esempio per AND sarebbe grand, pi. m. greng, in Valsasina.
- Cfr. la n.*a p. 262, e frattanto si considerino ancora: quelo quitti, questo
quisti, dell’antico milanese; quell qutf, cavél caoij, quest quist, veé vie, e pett peto, pi. pett e pitt, del mil. od.; p%s$ pesci, voce del contado (comasco) Mt.; un mes, i mis, a Margno in Valsasina (Tremenico: un mes, i mls); dutr àitri (e ditre) piem.; ecc.
- Valtellina orientale; in Vel chèmp, Biond. 39; cfr. p. 290 (n. 123).
4 All’incontro: <fant Bellinz.; fdne in alcune terre del lago (com.), fanciaS
Mt.