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elegia decimasettima. 249

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  O glorïosa in cielo alma beata,
Allora uscendo del corporeo velo
105Al sommo Redentor ne sei tornata;
  Volasti, accesa d’amoroso zelo,
Lassando i tuoi devoti infermi ed egri.
108Santa, gioconda e risplendente, al cielo.
  Beata al novo albergo or ti rallegri:
Noi, che dolenti al tuo partir lasciasti,
111Piangendo andiam vestiti a panni negri.
  Fra que’ spirti del ciel vergini e casti,
Non disdegnare, ben venuta donna,
114Guardar le genti tue che al mondo amasti.
  E come in terra a noi fosti madonna,
Servendo ancor là su l’usanza antica,
117Riman del popol tuo ferma colonna,
  O in cielo e in terra di virtude amica.




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