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Libro II, Carme X.


  Arbor di selva in otto lettre è stretto:
Tre in fin ne leva, e una fra mille ammetto.

Luigi Muzzi.


Altra versione.


  Donne, qual è quell’arbore che siede
In selve, e a dirlo otto elementi chiede?
  E se tre in fine se ne scemin poi,
Una appena di mille èvvi fra voi?

Anicio Bonucci.



Altra versione.


  Non rara per le selve un’arbor vive,
La qual con otto lettere si scrive;
  Di cui l’ultime tre se tu rimôvi,
Forse appena fra mille una ne trovi.

Ettore Marcucci.


Ivi, Carme XV.

  Oh fulgor di rarissima bellezza!
Oh care parolette! oh suono eletto,
Di cetra! oh canto d’immortal bellezza!
  Ma sei la quarta Grazia? o ’l vago aspetto
Ci dimostri d’un’altra Citerea?
O delle Muse al coro benedetto,
  Fosti decima aggiunta? o se’ un’iddea
Che sia ad un tempo e Musa e Grazia e quella
Divina che d’amor tutti ricrea?
  No: sol se’ Giulia, sol Giulietta bella,
Che sola vinci e della Musa il canto
E della Grazia la gentil favella,
  E ’l bel ch’acquista a Citeréa ’l gran vanto.

Anicio Bonucci.

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