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172 | la cassaria. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu{{padleft:182|3|0]]
Tosto: se fossi corso più che cervio.
Non so se a tempo anco potevi giungere.
Ma che cesso io a cavar le pallottole,
E non comincio a far il giôco?) Ah miseri,
Ah sciagurati noi!
Crisobolo. Quel mi par essere
Volpino mio.
Volpino. O città piena d’insidie,
Piena di ladri e di tristi!
Crisobolo. Dio, ajutami.
Volpino.O pazzía d’imbriaco, o negligenza
Di manigoldo!
Crisobolo. Che cosa è?
Volpino.Di che animo
Sarà il patron come n’abbia notizia!
Crisobolo.Volpin!
Volpino. Ma ben gli sta: vada or, confidisi
Più in un gaglioffo, che nel figliuol proprio.
Crisobolo.Io tremo e sudo che qualche infortunio
Non mi sia occorso.
Volpino. Lascia le sue camere,
Piene di tanta e tanta roba, in guardia
D’una bestia insensata, che lasciatele
Ha aperte tutto oggi, e mai fermatosi
Non è in casa.
Crisobolo. Volpin!
Volpino. Se non la trovano
Questa notte, è spacciata.
Crisobolo. Volpin, fermati.
Volpino.Ruinato è il patron.
Crisobolo. Più tosto secchiti
La lingua, che sia ver. Volpino!
Volpino. Sentomi
Chiamar.
Crisobolo. Volpino!
Volpino. Oh, gli è il patron!
Crisobolo. Che gridi tu?
Volpino.O patron mio!
Crisobolo. Che cosa c’è?
Volpino. Vô credere...
Crisobolo.Che c’è di mal?
Volpino. Che Dio t’ha per miracolo...