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362 | il negromante. |
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Fazio. Non ha ancor Cintio
Fatto alcun saggio di quest’altra femmina.
Lippo.Cotesto non cred’io, chè gli è impossibile;
Ma che vi dia la ciancia ben vô credere.
Fazio.Non mi dà ciancia, no; síane certissimo.
Non ti sarebbe a crederlo difficile,
Se tu n’avessi, come abbiam noi, pratica.
Ti dirò più, che se n’è con la balia
La sposa querelata; e riferitolo
L’ha la balia alla madre e al padre Abbondio;
Ed Abbondio se n’è dipoi con Massimo
Molto doluto: e Massimo, che sciogliere
Non vorría il parentado, nè che Cintio
Sì buona ereditade avesse a perdere,
È ito a ritrovar, non so se astrologo
O negromante debbo dire, un pratico
Molto circa a tal cose, ed ha promessogli
Donar venti fiorini se lo libera.
Vedi se ci dileggia o no.
Lippo. Che speri tu
Che per tal finzïone abbia a succedere?
Fazio.Che poi che stato sia sei mesi, or mettila
A un anno, Cintio in tanta continenzia,
Pensando in fine Abbondio che perpetua
Sia questa infermitade ed incurabile,
S’abbia a ritôr la figliuola; e, potendoci
Di questo nodo questa volta sciogliere,
Non abbiamo dipoi di che aver dubbio.
Ben saría pazzo, e bene avrebbe in odio
La cosa sua, se più di darla a Cintio
Parlasse, poichè d’impotente e debole
Ha nome.
Lippo. È bel disegno e può succedere,
Purchè Cintio stia saldo in un proposito.
Fazio.Non temo che si muti.
Lippo. S’egli seguita,
Pel più fedel lo lodo e dabben giovine
Di chi io sentissi mai parlare. Or piacemi
D’averti visto. Dio sia favorevole
A tutti i vostri desiderî. Possoti
Far cosa che ti piaccia?
Fazio. Che dimestica-