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112 | Ascensioni umane |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ascensioni umane Fogazzaro.djvu{{padleft:134|3|0]]della scienza, mentre noi da tanto tempo la sentiamo nel cuore. E anche se ignoriamo le leggi della Evoluzione e i vaticinii di S. Paolo che ho ricordati nel mio primo discorso, la nostra intima veridica ispirazione ci assicura che tanta e tanto cara bellezza di cose non è destinata a decadere per sempre ed a perdersi, che le voci occulte, la malinconia e la gioia della natura significano desiderio e aspettazione di uno stato migliore. Quando noi abbiamo rappresentato volentieri e con riverenza il dolore, voi ci avete detto talvolta che l’arte nostra era inumana. Ed ecco che la scienza Vi risponde per noi: «Il dolore è veramente una cosa augusta perchè l’uomo non si è potuto trarre dalla polvere, nè la civiltà si è potuta trarre dalla barbarie senza lo strumento del dolore».
Quando noi, descrivendo l’amore, vi rappresentiamo non quel falso immaginario fantasma di amore che non avrebbe potere alcuno sui sensi, non quella febbre del solo istinto che avvilisce lo spirito, ma quell’amore che aspira di sua natura a congiungere due esseri in un solo, e pure ne tacciamo non direi la parte materiale, che non è possibile, ma la parte puramente animale e fisiologica per descriverne invece quelle sensazioni delicate e squisite che solo all’uomo innamorato appartengono, per esaltare la passione delle anime, vi