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xxii | Ascensioni umane |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ascensioni umane Fogazzaro.djvu{{padleft:20|3|0]]allontana il problema. Mi basta mostrare a coloro che confessano meco il Figliuolo dell’Uomo una sublime armonia della Verità conosciuta naturalmente con la Verità rivelata. Mi basta consigliare alle anime incerte del Vero, inquiete, erranti con desiderio e con diffidenza intorno alla religione positiva, la glorificazione di Dio come norma fondamentale della vita, conforme agl’impulsi della ragione e del cuore. Non è anima grande che non possa riempiersi di questo ideale, non è anima piccina che non lo possa contenere. È il fine più sublime possibile di una vita e ciascuno lo può raggiungere. Per questo fine il solo volontario pensiero è un atto. L’uomo che giace inerte sopra un letto di dolore sa di poter cooperare al fine dell’Universo non meno dell’uomo che si travaglia da mattina a sera in opere esterne. Colui che l’immeritato biasimo o la immeritata lode contrista se ne ristora salendo all’idea dominatrice che lo raccoglie a sè sopra i giudizi umani. Vi assapora una gloria rispetto alla quale la gloria umana è miserabile. Se della sventura non può consolarsi con questa gloria, se ne consola con la speranza. Poichè l’Universo è ordinato a evolvere intelligenza e amore per la glorificazione della sua Causa, la visione dell’avvenire si perde in uno splendore crescente. Non può essere conforme al disegno