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Progresso e Felicità | 215 |
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Tutte queste dottrine riflettono qualche raggio del Vero; nessuna ne riflette il luminoso centro. Però la prima, quella di Spencer, oppone volontariamente al centro luminoso del Vero un opaco scudo per cui almeno ne appare disegnata sopra di lei la grande misteriosa ombra, simile all’ombra dell’impenetrabile Tato antico. Esposta la sua teoria del Progresso, Spencer confessa che non serve punto a conoscerne la intima causa, che la intima causa del Progresso sarà sempre inaccessibile alla ragione umana. Ecco l’opaco scudo ch’egli oppone volontariamente alla luce ed eccone disegnata l’ombra nell’affermazione della esistenza di una Causa prima movente le cose umane secondo tali ordini e leggi che le volgono al meglio per una benefica necessità. Io credo che se mi potessi fermare a lungo in quest’ombra con voi, gli occhi nostri, poco o poco, vi si abituerebbero e s’incomincierebbe a distinguervi contorni, albori fiochi che adesso non appariscono. Penso già vedere dove un poco di luce filtra.
Sta bene che l’organismo sociale va sempre diventando più complicato, ma se questo bastasse ad assicurare il Progresso, perchè sarebbero perite le civiltà dell’Oriente? Perchè la causa misteriosa del Progresso, inaccessibile a noi, le avrebbe lasciate cadere? Caddero, risponde Henry George,