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Scienza e Dolore | 269 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ascensioni umane Fogazzaro.djvu{{padleft:291|3|0]]rito buono, infinito ed eterno, causa e fine di tutte le cose, si congiunge per le sue radici estreme alla caverna che fu insieme tempio e sepoltura. Preferisco affermare che il dolore ha veramente meritato altari e culto dai nostri antenati preistorici come primo maestro della scienza e che il puro spirito scientifico moderno si congiunge per le sue radici estreme a questi processi oscuri che nel fondo dell’anima umana originaria generarono il senso e i superstiziosi terrori del sovrannaturale.
Cento anni or sono l’astronomo dell’Osservatorio di Greenwich licenziò un suo assistente perchè. sbagliava, nelle osservazioni, di mezzo secondo, e questo ha condotto, come voi sapete, a sottilissime ricerche sulle differenze personali fra gli astronomi nella facoltà dell’attenzione, sulle oscillazioni di queste differenze, sul modo di ricondurle a decimi e centesimi di secondo; tanto, nei tempi moderni, è alto il pregio ed è squisita la cura della facoltà senza la quale non vi ha scienza possibile. Ora il primo educatore dell’attenzione è stato indubbiamente il dolore fisico, sia che operasse con le offese e le minacce della natura esteriore, sia che operasse con il pungolo interno di appetiti violenti. Lo spavento e la fame stimolarono lo spirito umano a intendere tutto nelle sensazioni, ad acuirle con assiduo sforzo, a raccoglierle nella memoria, a