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274 | Ascensioni umane |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ascensioni umane Fogazzaro.djvu{{padleft:296|3|0]]beneficii del tutto evidenti ch’esso le rende rivelando ascosi disordini di cui è segno. Sembro io forse difendere una tesi troppo strana e mi fate voi rimprovero, nel vostro pensiero, di lodare il peggior nemico dell’uomo? Il dolore merita egli un tale odio? Davvero non son queste le sole opere sue benefiche. Non è spesso il dolore un giusto castigo inesorabilmente inflitto dalla natura, non è allora una manifestazione spontanea e salutare delle eterne leggi di lei? Ebb’egli torto il Giusti di chiamarlo amico dei forti ed ebbe torto il De Musset di scrivere:
L’homme est un apprenti, la douleur est son maître,
Et nul ne se connait tant qu’il n’a pas souffert?
Dove si tempra l’energia virile meglio che nella lotta e nel dolore e chi può dirsi veramente uomo che scenda nel sepolcro senz’aver bagnato del proprio sangue la via? Confessino i più lirici poeti della pace che la guerra, promovendo certe speciali scienze e industrie, educando gli uomini alla prudenza e alla ragionevole audacia, infiammando il sentimento della solidarietà fra i membri di un popolo, richiamandoli dai godimenti egoistici al sacrificio di sè per il bene comune, aiutando, in via generale, il predominio delle razze intellettualmente e moralmente superiori, ha reso