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novella iii 55

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu{{padleft:58|3|0]]gentiluomini in sala, ove madonna Barbara aveva fatto preparar de le frutte che la stagione apportava, con confetti ed ottimi vini. E confettando e bevendo, diverse cose dissero, andando poi ciascuno ove piú gli era a grado. Mentre le frutte si mangiavano, madonna Barbara, entrando dove madonna Eleonora ancor in letto giaceva, le disse: — Madonna, mio fratello v’ha pur reso pan per ischiacciata? — Ella piangendo la pregò che le facesse recar i panni, di lei che tradita l’aveva forte rammaricandosi. Sovravvenne Pompeio, e salutandola le disse: — Signora mia, noi siamo par pari. Tuttavia la ragion vuole che voi abbiate il torto, — e tante cose le disse che la si pacificò. E giá gustato avendo gli abbracciamenti de l’amante esser piú saporosi di quelli del marito, si lasciò in tutto passar la còlera, e fece di modo che lungo tempo goderono del loro amore, e lasciando di beffar piú nessuno divenne piacevole e gentilissima. E perciò, donne mie care, imparate a non beffar altrui, se non volete esser beffate con forse doppia vendetta.


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