< Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
46 parte prima

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu{{padleft:49|3|0]]rendo, non vi meravigliate se al nome di questo cosí notabile e solenne pazzo, e per aggiunta fieramente ingelosito, questa bella e nobilissima compagnia si saporitamente rise, non ci essendo nessun di loro, credo io, che meglio di me non conosca tutte le sue taccherelle e tutti i suoi fecciosi modi, degni de le festevoli muse del Pistoia o de le piacevoli del Bernia che ora vive. Ché io per me sarei, se stile avessi, sforzato a farvi suso una Iliade e mandarla a Roma ché fosse consacrata a messer Pasquino o al gran barone ser Marforio. Ma questo è far satire e non novellare.


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.