< Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu
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68 | parte prima |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu{{padleft:71|3|0]]noi, signori miei? Il povero geloso che non poteva sofferire che altri guardasse la moglie, si contentò ch’ella a quanti voleva facesse di sé copia. Credete voi che ella l’avesse concio di buona sorte? Né crediate ch’egli fosse scemonnito o pazzo, ché era nel resto avveduto e faceva i fatti suoi benissimo. Ma il troppo amore che a la moglie portava gli aveva accecati gli occhi e adombrato l’animo, di modo che era sforzato in ogni cosa compiacere a quella. Pensate mò se con tanta e tal libertá se ne cavò la voglia.
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