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NOVELLA III
139 le nozze, a l’usanza nostra, ricche e festevoli. Venuta poi la notte, furono i novelli sposi messi a letto. Tomaso, che era giovine molto gagliardo e ili forte nerbo, essendo ciascuno fuor de la camera uscito, s’accostò a la .sposa che alquanto ritrosetta se ne stava. Egli da l’amore che a lei portava e dal buio fatto ardito e dal caldo de le lenzuola incitato, sentendosi tutto commovere dal concupiscibil appetito, l’abbracciò e cominciò amorosamente e con maritai affezione a basciarla. 11 perché destandosi in lui tale che forse dormiva, tentò di venir a l’ultimo godimento che gli amanti ricercano e cui senza pare che amore resti insipidissimo. Essendo adunque ad ordine per espugnar la ròcca e prender il possesso di quella, si mise a voler rompere i bastioni e ripari che l’entratagli impedivano. Ma come la sciocca e sempliciotta Isabetta, che non sapeva con che corno gli uomini cacciassero, mise la mano per vietar al marito l’entrata, sentendo quella cosa cosi indurata e nervosa, si dubitò non esser da quella come da un pungente pugnale di banda in banda passata, e tuttavia piangendo faceva ogni sforzo a lei possibile per ribattere il suo marito indietro. Tomaso, che in buona parte pigliava la resistenza che ella faceva, non mancava con le mani a far ogni sforzo per vincerla e mettersela sotto, ma non puoté già mai vincerla. Piangeva ella amarissimamente e forte si lamentava, chiamando il marito ladrone, traditore e beccaio. Ora veg- gendo Tomaso l’ostinata resistenza e il gran rammaricarsi e querelarsi che la scemonnita moglie faceva e il tutto pigliando in buona parte, deliberò tra sé per quella notte non le dar battaglia ma lasciarla riposare; onde mezzo stracco, ritiratosi in una banda del letto, attese a dormire il rimanente de la notte. Ella nulla o ben poco dormi, non le possendo uscir di capo che il marito con quel suo piuolo non la volesse guastare. Si lamentava la semplice scioccarella di quello che altre vie più sagge di lei si sarebbero molto contentate e ringraziato Iddio che dato loro avesse un marito di cosi forte nerbo e si ben fornito di masserizia per bisogno di casa. Levossi la matir.a Tomaso e lasciò la moglie in letto, per cagione di lei poco allegra, anzi di tanta mala contentezza piena che più esser non poteva. Levata poi che