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PARTE TERZA consacrati ai sole, si mise con tutto il suo essercito, e in breve tempo lo divise in cento ottanta fiumicelli che da una femina senza periglio tutti si potevano passare. Com’egli con tutta l’oste ebbe passato, trovò gli assiri, con i quali venuto a le mani e combattuto a battaglia campale, gli debellò e gli fece ritirar dentro la città. Si trovò in questo fatto d'arme Abradato, il quale, avendo fortissimamente combattuto e veggendo il campo esser in rotta, non volle abbandonar il suo re, ma quello sicuro in Babilonia condusse. Era costume di quelle genti menar con loro nei campi le moglieri e seco portar grandissime ricchezze. Restò Pantea prigionera e fu data in guardia ad Araspo medo. Assediò Ciro Babilonia e gravemente la premeva. 11 re, veggen- dosi assediato, mandò per suo ambasciatore Abradato al re dei battriani per soccorso; ma Ciro con astuzia ed ingegno prese Babilonia, e il re di quella nel combatter fu morto. Il che intendendo Abradato, se ne tornò nel paese de l’Assiria, ove trovò che Ciro andava il tutto di giorno in giorno acquistando. Fra questo mezzo era Pantea prigionera, come di già v'ho detto, con guarda condutta dietro a l’oste con l’altre donne. La fama de la bellezza de la quale in modo si divolgò per tutto, che d’altro non si ragionava. Avvenne un di che Araspo, a la presenza di Ciro lodando l’estrema beltà di Pantea, disse che certamente non si sarebbe trovata in tutta Asia una donna di tanta beltà né di tanta vertù ornata come quella era. Ciro, che a prender intieramente lo stato de l’Assiria e a quello de la Persia soggiogare attendeva, ancor che più volte avesse udito da molti commendare l’incredibil bellezza di costei, nondimeno per non si sviare da la cominciata impresa, non sofferse altrimenti di vederla, avendo perciò deliberato prenderla per moglie. Onde essendo un giorno alquanti baroni andati a visitarla e trovatola molto di mala voglia e malinconica, ché tuttavia al suo marito aveva rivolto l’animo e più de la lontananza di quello che de la sua prigionia s’attristava, uno di loro, che de l’animo del re era consapevole, in questa maniera le parlò: — Pantea, scaccia da te ogni malinconia; allegrati e vivi gioiosa, ché se tu avevi un marito giovine, bello e ricco, ora la fortuna un più