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NOVELLA XVII
233 e n’era divenuto ricchissimo. Madonna Zilia, udendo questa cosa e sapendo molto bene la cagione perché messer Filiberto non parlava, e veggendo che già erano passati dui anni, pensò che egli non tanto per la riverenza de lo stretto giuramento che fatto aveva non parlasse, quanto per amore di lei, per non le mancar de la promessa. E giudicando che l’amor di lui fosse in quel fervore che era quando parti da Moncalieri, si deliberò andare a Parigi, ove alora era il re, e far che messer Filiberto parlasse e guadagnare i dieci mila franchi, ché non si poteva persuadere che egli, essendo ad instanzia di lei divenuto mutolo, che come la vedesse e fosse da lei pregato a parlare, che non parlasse. Messo dunque quell’ordine a le cose sue che le parve e divolgate certe favole, s’inviò in Francia e pervenne a Parigi; ove arrivata, senza dar indugio a la cosa, andò a parlar a quei commissari che la cura di monsignor Filiberto circa a farlo sanare avevano, e disse loro: — Signori, io sono venuta per curare monsignor Filiberto, avend’io alcuni segreti in questa arte eccellenti, col mezzo dei quali spero in Dio operare eh’in quindici giorni egli favellerà benissimo. E se io noi riduco nel termine preso a perfetta sanità, io ne vo’ perdere la testa. Ma io non intendo che durando la cura ch’io farò, che persona rimanga in camera con monsignor Filiberto se non io, perché non mi par convenevole che nessuno impari la medicina che io intendo adoperare in questa cura: di modo che la notte e il di io mi rimarrò seco, perciò che anco di notte a certe ore mi converrà i miei rimedi usare. — Udendo i signori commissari questa gentildonna parlare cosi animosamente in tanto periglioso caso e dove i più dotti di Francia e d’altri luoghi erano mancati, fecero intendere a monsignor Filiberto esser venuta una gentildonna del paese del Piemonte che s’offeriva curarlo. Egli se la fece a l’albergo condurre e, come la vide, subito la conobbe. Onde giudicò che ella, non per amor di lui, ma per la gola dei dieci milia franchi avesse preso la fatica di quel viaggio. E pensando a la gran durezza di lei e crudeltà che verso lui aveva ella usato e agli strazi che per lei aveva patito, senti il suo fervente amore, che già quasi era intepidito, cangiarsi in desio di giusta vendetta. Per