Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
NOVELLA XXX
319 qualche frutto. E trovandogli in seno la borsa, l’aperse, e sviluppati i testimoni del prete e pensando che fossero dattili o fichi secchi, la buona garzona se gli mangiò. Svegliato che fu il prete, trovando la borsa aperta § vota, si smarrì molto e andò ove erano le damigelle e le disse: — Figliuole mie, chi m' ha levato ciò che era ne la mia borsa me lo restituisca per l’amor di Dio. — E non trovando chi novella gliene sapesse dire, faceva un gran rammarico. La dama del luogo, udendo il pianto, venne e volle intendere che cosa fosse quella; il prete le disse il fatto come stava. Meravigliossi assai la dama e domandava diligentemente Ginevra: ella confessò che aveva manicato i dattili o fichi del messere. Di che tutti ridevano, se non il prete, che si pensava esser privo di dir più messa. Ma chiarito poi da uomini dotti che era in errore, ringraziò Dio che era libero da le opere de la carne e di portar seco quella faccenda sempre al collo appiccata