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NOVELLA XLII1

387 certi panni verdi. Onde, dicendo questo, di modo acconciò la botte che il messere non poteva senza licenza uscirne. Era la botte piena di certa polvere verde che i tintori adoprano. E inesser Abondio, per più spaventar il prete, disse: — Moglie, va’ e fa’ scaldare un calderone d’acqua, ch’io vo’ distemperar questo verde e dimatina a buon’ora adoperarlo. — Mai si! — rispose la donna. — Noi siamo a l'ordine. Non sai che dimane si faranno l’essequie del conte Eleutero Ruscone e che nessuno fin dopo desinare lavorerà? I famigli nostri sono tutti fuor di casa. Andiamo a dormire e faremo meglio; e poi dimane il verde si acconcerà. — Pensate mò che animo era quello di don Anseimo: io crederei che l'amore gli fosse uscito de le calcagna. Usci il marito del luogo, e la donna confortò il messere che non dubitasse, ché ella andarebbe a liberarlo. Ne l’acconciare che mes- ser Abondio aveva fatto de la botte, il prete s'era tutto carco di polvere verde che le carni gli rodeva, e quanto più egli si grattava tanto più faceva il suo peggio, di maniera che il povero sacerdote si vedeva molto mal parato, essendo ignudo e del mese di gennaio. Ora al bòtto de le cinque ore comparve l’altro parrocchiano, messer don Battista, e fu da la donna in una camera menato e dettogli che si spogliasse, ché ella an- derebbe fin sopra a far cessar coloro che vi lavoravano. Questi erano maestro Abondio con uno dei famigli de la tintoria, che a posta facevano quel romore. Come puotèro imaginarsi che don Battista fosse spogliato e ito a letto, maestro Abondio usci chetamente di casa e poi cominciò a bussare a l’uscio e chiamare la moglie che venisse ad aprirgli. Ella, scese le scale, se ne venne a la camera e fece entrare don Battista, cosi ignudo come era, in un’altra botte, ove era polvere di gualdo che s'adopera a far i panni neri. Il povero prete tutto tremante ci entrò, ché aveva sentita la voce del marito de l’Agnese e non sapeva che farsi. Come maestro Abondio fu entrato in casa, sapendo il secondo ratto esser ne la zucca, fece aprir la camera ove don Battista si spolverizzava di gualdo, e disse: — Moglie mia, va’ e fa’ scaldare de l’acqua e falla recar qui per acconciar questa botte di gualdo. — La moglie rispose come fatto aveva l’altra volta circa

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