< Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, IV.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

NOVELLA XLVII

413 credendosi che con l’altre cose fosse arsa, il misero geloso, che pur l’amava, amaramente la pianse. La donna, fuggendo tuttavia con la spada ignuda in mano verso il Carmino, s'incontrò nel maestro di stalla di Niccolò Piccinino, il.quale, pensando che fosse il trombetta, disse: — Ove diavolo vai cosi in furia? chi ti caccia? non vedi tu che nessuno ti perseguita, e tu fuggi come una puttana? Fermati meco. — La povera donna, sentendo questo e reggendo che chi la sgridava era soldato e l'aveva presa in fallo, si fermò e non sapeva che dire. Il maestro di stalla se le accostò e, guardandola in viso, s’accorse che non era il trombetta, onde le domandò che cosa era quella mutazione di vestimenti. La donna, tremando e tutta sbigottita, li disse la cagione perché s’era di panni d'uomo vestita. Egli, sentendo questo e sapendo che il capitano voleva male al trombetta e che già per rispetto di costei l'aveva agramente sgridato, la condusse a l'alloggiamento in cittadella del capitano e gli disse come il fatto stava. Niccolò Piccinino, che alora era in altre cose di grandissima importanza occupato, disse al maestro di stalla che la tenesse celatamente nel suo albergo fin che egli altro dicesse; poi comandò che si usasse ogni diligenza possibile per ritrovare il trombetta. In questo fu detto che messer Bernardo dei Fornari gli voleva parlare; il perché il maestro di stalla condusse la donna al suo alloggiamento, di modo che non fu da nessuno conosciuta. Entrò poi messer Bernardo in camera del Piccinino e gravemente si lamentò del trombetta, che gli aveva arsa la casa e la moglie, con molti mobili che in casa erano. Il Piccinino gli disse: — Gentiluomo, e’ mi rincresce assai dei vostri dispiaceri, ma a le cose fatte non si può fare che fatte non siano. Pigliate il mio bargello e andate per tutta Pavia cercando quel ghiotto del trombetta, e sia ove si voglia, fatelo pigliare, ché al cui di Dio! lo farò sonar le trombe d’una maniera che mai più non si metterà tromba a la bocca. — E cosi fece comandare al bargello che andasse con messer Bernardo e usasse ogni diligenza di pigliar quel ghiotto del trombetta, e metterlo in prigione e tenerlo sotto buona custodia. Il maestro di stalla, veggendo la donna giovane e bella e sapendo la natura di Niccolò Piccinino,

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.