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NOVELLA LII

439 che io narrerò non ebbe cagione alcuna d'incrudelire contra il fio-Huolo, conio udirete. Onde senza più circa ciò tenzionare, verrò al fatto; e cominciando vi dico che, non in Scizia, non tra ali antropofaghi o tra popoli barbareschi ed incogniti, ma nel più bello de la bella ed umana Italia fu ed ancora è una giovane di nobilissimo e generoso sangue discesa, il cui nome sarà Pandora, perciò che non solamente io la conosco, ma se col proprio nome la nomassi, non è qui uomo né donna che altresì non la conosca. Né crediate che per lei io mi resti di nomarla, meritando ella d’esser publicamente a suono di trombe dicelata; ma per rispetto dei parenti mi taccio, ed anco del povero marito. Essendo dunque ella una de le belle e leggiadre fanciulle del paese e la più baldanzosa ed ardita che ci fosse, essendo d’età di circa quindici anni, d'un paggio nodrito in casa del padre, che era buon cavalcatore, dico di cavalli, fieramente s’innamorò. Era il paggio di vilissimo e basso sangue e per pietà in casa nodrito. E non avendo ella risguardo quale ella fosse e a cui si sottomettesse, più volte con lui amorosamente si giacque. Nessuno mai di casa di quest’amore s’accorse; onde si davano insieme il me- glior tempo del mondo, non passando quasi mai settimana che due e tre volte non sonassero le campane a doppio. Mentre che eglino facevano insieme amorosamente guazzabuglio, avvenne che un giovine nobilissimo e ricchissimo de la contrada, suso una festa che si faceva, molto onorevole di grandi personaggi, vide Pandora ed ella lui; di modo che, piacendo l’uno a l’altro, il giovine per via di buona somma di danari corruppe la donna che la governava, e col mezzo di lei si giacque con Pandora più e più fiate, ben che fra questo mezzo il ragazzo non perdesse le sue poste. Fu necessario al giovine di partirsi, avendo carco di soldati, e andare a la guerra. Avvenne in quei di che Pandora fu dai parenti maritata. Il marito era ricco e nobile, ma quasi vecchio, ché passava i quaranta e sette anni, e Pandora deveva esser di venti in ventuno anno. Egli, che era buon cristiano e pensava aver avuto una gran ventura a prender si bella e nobil giovane, la prese per pulcella e la teneva molto cara. 11 paggio, per esser in casa di lei nodrito, prese la medesima domestichezza

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