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NOVELLA 1.1V
75 in fantasia che forse il marito s'era avveduto del parentado finto. Ora insomma, non si sapendo al vero apporre, si lambiccava il cervello e faceva mille castella né l’aria. Egli fece la lettera secondo la instruzione de la vecchia e, venuta l'ora, si parti di casa e, per non lasciarsi vedere, ordinò ad un suo compagno, che Petronio Mamolo aveva nome, che mettesse niente, quando la donna partisse di chiesa, in qual casa ella entrasse e notasse bene la porta. Il Mamolo fece l'ufficio diligentemente e vide che il parmegiano seguiva dietro a la donna passo passo. Erano sotto un portico quando il Mamolo vide entrare in una casa la donna, ma non s’avvide se il parmegiano entrasse o no, che gli usci di vista non so come, perché s’era per una strada rivoltato. Lione, che dal luogo ove s’era appiattato aveva veduto uscir le donne dal battesimo, si mise andar verso il luogo ove la donna sua andava, ed incontrò il Mamolo, che gli mostrò la casa, ma lo pose in dubio se lo scolare ci era entrato o no. Del che Lione d’ira e di gelosia ardendo, disse: — Al corpo di Cristo, io ci vo' entrar dentro e far questione con questo parmegiano tira sassi, che gli vengano mille cacasangui ! — Il Mamolo, veggendo che quella sua còlerà lo poteva indurre a far qualche scandalo, modestamente gli disse: — Lione, tu ti lamenti de lo scolare, e non ci hai ragione alcuna. Egli non sa cosa alcuna di questo tuo amore e va facendo i casi suoi come tutti i giovini fanno. E se si cercasse chi di voi dui si debbia giustamente querelare, io crederei che egli di te a più giusta ragione si possa dolere, perché prima di te s'è di costei innamorato, e tu lo sai e non gli hai rispetto. Perché vuoi adunque che egli abbia rispetto a te, di cui nulla sa e non può pensare di farti né dispiacere né ingiuria? Raffrena questa tua còlerà e deponi un poco questa passione che t'acceca. Noi possiamo passeggiar qui sotto buona pezza e attendere a che fine il fatto riuscirà. — Veggendo Lione che il Mamolo Io consegliava bene, vi s'accordò e seco si mise a passeggiare. Ma come ebbe aspettato un poco, rincrescendogli fuor di modo l'aspettare, deliberò entrar in casa e disse al compagno: — Io non vo' più attendere. Anderò col mezzo de la lettera e vederò ciò che ne seguirà. Che diavolo sarà egli? —