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forse fuor di proposito non sarebbe che egli a far con la donna servitù si fosse messo. E stando in questo pensiero e passandole una volta come soleva dinanzi, ella gli disse: – Monsignor, ove andate voi così in fretta? – e tutta in viso arrossì. Il lombardo fermatosi, e avendo assai buona lingua franzese, le rispose con riverenza e disse: – Madonna, io vado per certe mie faccende fin al ponte di Nostra Donna; ma se v’è cosa ove io possa farvi servigio e che degnate comandarmi, mi trovarete sempre presto ad ubidirvi, essendo di già qualche tempo che io desidero esser vostro servidore. – E veggendo lampeggiar gli occhi a la donna, cominciò a strigner la pratica e dirle che erano parecchi mesi che egli era fieramente di lei innamorato, ma che per esser straniero mai non era stato oso di manifestarle il suo fervente amore. Insomma, avendone la donna più voglia di lui, s’accordò seco che la seguente matina a buon’ora egli fosse ne la contrada, e come monsignor uscisse per andar in parlamento, che egli entrasse in casa e diritto se n’andasse a la tal camera, e mostrogliela. Il lombardo il tutto essequì e si trovò nel letto con lei, e seco altra giacitura facendo che il marito non aveva mai fatto, la contentò mirabilmente e corse in tre ore cinque poste senza mutar cavallo. Ora la bisogna andò così che, trovando il lombardo il terreno morbido e grasso e la donna un lavoratore che sempre era più fresco e gagliardo, s’accordarono insieme più che volentieri di tener lavorata la possessione, e così insieme si dimesticarono che anco talora da mezzodì egli andava a far una e due vangate, e durarono molti mesi. Ma essendo insieme una volta e ruzzando a la scalpestrata il lombardo con la donna, furono da uno di casa sentiti, il quale sospettando di ciò che era, si mise in aguato e vide uscir il giovine di camera. Il perchè, non lasciando la padrona di vista, s’accorse che ordinariamente la matina, come monsignor usciva di casa, che l’amico v’entrava. Onde avvertitone un altro che di cancegliero serviva il marito, una matina che il lombardo era in camera andò e il tutto al padrone scoperse, avendo lasciato il cancegliero a la guardia. Venuto monsignor a casa, fece fermar la porta e volle che li dui stessero di sotto armati con alabarde, a fine che se il giovine gli scappava da le mani che essi lo ammazzassero. Dapoi messa giù la toga, prese una spada e andò a la camera e bussò, chiamando la donna, la quale, trovandosi com’era, si tenne morta. Nondimeno aperse l’uscio, il quale subito il marito chiuse. Era il lombardo senz’arme e già s’aveva messo le calze ed il giubbone, quando monsignor gli disse: – Io

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