< Pagina:Bandello - Novelle. 1, 1853.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

con messer Mario Equicola e meco. La novella è istoria, de la quale fa menzione Dante nel Purgatorio. Tuttavia io l’ho voluta metter con l’altre mie istorie, o siano novelle, e a voi donarla. State sano.

NOVELLA XI
Un senese truova la moglie in adulterio e la mena fuori e l’ammazza.


Siena, mia antica patria, fu sempre, come anco oggidì è, molto di belle e cortesi donne copiosa, ne la quale fu già una bellissima giovane detta Pia de’ Tolomei, famiglia molto nobile. Costei, essendo in età di maritarsi, fu data per moglie a messer Nello de la Pietra, che era gentiluomo il più ricco alora di Siena e il più potente che fosse in Maremma. Ella, che contra il suo volere sforzata dai parenti l’aveva preso, si trovava di malissima voglia, veggendosi bella e fresca di diciotto in dicenove anni ed il marito di più di cinquanta, che le faceva far più vigilie che non insegnava messer lo giudice di Chinzicca a la Bartolomea Gualanda sua moglie, e che non fanno molti spagnuoli quando vivono a le spese loro, che d’uno ravaniglio e di pane e d’acqua si pascono. E se pur talora Nello le dava da beccare, faceva il più de le volte tavola spendendo doppioni, di modo che la bella giovane viveva in pessima contentezza, e tanto più s’attristava quanto che messer Nello per il più la teneva in Maremma a le sue castella. Condussela tra l’altre una volta a Siena, dove a lui conveniva star alcun mese per una lite che aveva con la città a cagion di confini. Ella in quel tempo deliberò a’ casi suoi provedere e tanto darsi a torno, che avesse abondanza de la cosa di cui il marito le faceva tanta carestia e così estremo disagio. E avendo veduti molti giovini de la nostra città e ben considerati i costumi, le maniere, i modi e le bellezze di ciascuno, le piacque meravigliosamente un giovanetto de’ Ghisi chiamato Agostino, dal cui ceppo giovami credere che sia disceso il nuovo Mecenate e fautore di tutti i vertuosi de’ nostri tempi, cotanto buono e ricco e sì liberale, cortese ed amatore dei vertuosi, il signor Agostino Ghisi. A questo adunque mettendo gli occhi a dosso e, come vedere lo poteva, mostrandosegli tutta ridente, fece di modo che egli s’avvide che amorosamente da lei era guardato. Onde non schivando punto le fiamme amorose, a quelle aperse largamente il petto e mise ogni studio per far che

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.