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10 | vita di matteo bandello |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Bandello - Novelle. 1, 1853.djvu{{padleft:14|3|0]]effingunt, videlicet Ægeslppus suus latinus, quem aliquando vernaculum latine et erudite ìoqui fecerat; Orationes diversae et imprimis illa per eum habita corani Senatu Populoque Firmano, anno Domini mdxiii, pro gratiarum actionibus pro Synodo nostra, in qua origo, et res gestae Firmanae Civitatis tam opulente, tam ampie ac eleganter continentur, ut a Firmanis exemplum continuo in Archiviis Urbis pro aeterna memoria reponeretur; et Carmina vernacule composita, ut Franciscum Petrarcam protinus revixisse omnes testari ac affirmare possent. Missa facio caetera opera, ut quorumdam illustrium virorum ex Plutarcho vitas brevi Epithomate complexat, et Vitam patrui sui Vincentii Bandelli, ac nonnullorum virorum insignium, etc. Una di queste vite forse è quella di F. Giovanni Battista Cattaneo, morto di peste nel 1504, della quale ha fatta menzione il Pio. Delle sue rime poi sappiamo conservarsi una Raccolta nella libreria regia di Torino, nel cod. segnato (fra gli Italiani) di numero CXXXVI. K. I. 33, in cui è pure una sua canzone intitolata: Delle divine doti di madama Margherita di Franza, figliuola del cristianissimo re Francesco I. Alcune sue rime si trovano impresse fra quelle di diversi in lode di D. Lucrezia Gonzaga, ecc. In Bologna per Giovanni Rossi, 1565, in-4°. Va suo Sonetto tratto da un codice della libreria Biccardiana di Firenze, segnato 0. IV, è stato pubblicato dal chiarissimo sig. dott. Giovanni Lami, a cartella 57 del suo catalogo dei manoscritti di quella libreria. La mentovata sua orazione al senato e popolo di Fermo si conservava manoscritta nell’archivio di quella città al tempo del Ghilini, che ne fa menzione. Lo stesso Leandro Alberti parla altrove d’una sua orazione in lode di Francesco Gonzaga, marchese di Mantova, ch’egli recitò davanti Federigo suo figliuolo e di tutta la città, nell’anniversario di esso. Di un Officium de B. Lazaro da lui composto si fa menzione negli alti del capitolo generale della sua religione tenuto in Vagliadolid nel 1525. Lo stesso Bandello parla d’un suo Gran Vocabolario lalino raccolto da tutti li migliori scrittori, il quale soggiacque alla strage di Milano, già di sopra riferita. E finalmente nei codici che erano di Cristina regina di Svezia, ed ora sono nella libreria Vaticana, uno se ne trova segnato di numero 1764, intitolato: L’Etica di Bandello a Margherita regina di Francia.
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