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o che che cagione se ne fosse, cascò indietro riversone, e due e tre fiate si sforzò d’agrapparsi a la scala, ma non gli venne fatto. Pur tanto giovolli che di botta salda non percosse suso il matonato de la rivetta. Il che se avvenuto fosse non era dubbio alcun che egli s’ammazzava. Nondimeno fu tale e tanta la percossa, che egli quasi tutte l’ossa si ruppe, e si fece nel capo una profonda piaga. Veggendosi adunque lo sfortunato amante così miseramente caduto, ancor che si tenesse per morto, più puotè in lui fervente e vero amore che a la vedovella portava, che non puotè il soverchio dolore de la gravissima percossa e la debolezza de la persona in tutto quasi sciancata e rotta. Onde levatosi a la meglio che gli fu possibile e subito messe le mani a tener stretto il capo, a fine che il sangue quivi non cadesse e fosse argomento di dar infamia alcuna a la sua donna, se ne venne su la fondamenta, verso le case d’Anselmo e di Girolamo sovra nominati. Ed essendo con gran difficultà quivi pervenuto e più innanzi andar non potendo, da fierissimo dolore assalito s’abbandonò, ed isvenendo giù in terra per morto si lasciò andare, di modo che essendogli sangue assai de la piaga del capo uscito, era di maniera in terra steso, che chiunque veduto l’avesse per altro che per morto non l’averebbe conosciuto. Madonna Gismonda, dolente oltra modo del grave infortunio, e dubitando forte che il misero amante non si fosse fiaccato il collo, quando partito il vide si racconsolò alquanto, e la scala ritirò in camera. Ma torniamo al disgraziato amante, il quale a pena tramortito era ed isvenuto, che uno dei capitani dei signori di notte con i suoi zaffi vi arrivò. E ritrovato colui steso per terra e per Aloise Foscari riconosciutolo, il fece levar del luogo ove giaceva, e morto fermamente credendolo, comandò che in chiesa ivi assai vicina fosse riposto. Il che subito fu messo in essecuzione. Da l’altro canto poi, considerato il luogo ove trovato l’aveva, dubitò forte che, o Girolamo Bembo o Anselmo Barbadico, dinanzi a le cui case gli pareva esser stato commesso l’omicidio, non l’avessero ucciso. Credeva egli questo, e massimamente che aveva sentito non so che stropiccio di piedi a una de le porte di coloro. Il perchè, divisa la compagnia, parte ne mandò a una banda e parte a l’altra, e a la meglio che puotè si sforzò circondar le case. E come volle la fortuna, ritrovò per trascuraggine de le fantesche le porte de le due case aperte. Erano quella notte i dui amanti l’uno in casa de l’altro entrati a giaccersi con le lor donne. Onde sentito il calpestrio e romore che per casa i sergenti facevano, subito le donne, saltando di letto e tolte le

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